VITA REALE O MONOPOLI?

Pubblicato mercoledì 31 agosto 2016

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Più la consapevolezza del valore della vita si fa strada dentro di me, più mi accorgo che  la nostra vita potrebbe essere paragonata ad  un grande gioco da tavolo chiamato: “Monopoli”.

Il termine “monopoli” deriva da monopolizzare, ovvero riuscire ad avere sotto il proprio potere o controllo  su qualcuno o qualcosa,  accentrando l’attenzione solo su se stessi.

In questo gioco la sorte è abbinata ai dadi e di conseguenza le mosse che si fanno possono portare ad andare avanti o a retrocedere.

Lo scopo del gioco è di riuscire a prevalere su tutti riuscendo a sconfiggere gli avversari  mandandoli in fallimento.

Nella nostra società le cose non differiscono di molto.

Si parla di persone che hanno il pieno controllo di altri essere umani e ne gestiscono le sorti monopolizzandoli a loro piacimento.

Come nel gioco, il potere di chi comanda accresce man mano che quello degli avversari diminuisce.

I giocatori per sopravvivere sono costretti a superare prove (Imprevisti o Probabilità) e a dover rinunciare ai loro beni.

La libertà di movimento diventa sempre più ristretta perché salire sulla proprietà di un avversario, ne comporta il pagamento.

Non tutti riescono a pagare il pedaggio e questo provoca l’esclusione dal gioco.

Realmente ci troviamo di fronte a persone che non riescono a pagare affitti o che cadono nella rete degli usurai.

Anche la simulazione della banca nel gioco, rappresenta appieno  la realtà di ciò che si vive quotidianamente.

Ma perché una persona deve essere più fortuna di un’altra nel gioco?

Si parla di gioco, ma molto paragonabile alla vita di ognuno.

Come già detto, l’esito dipende molto dai numeri che escono dal lancio dei dadi.

La fortuna come nella vita reale gira per tutti, ma bisogna essere in grado di coglierne i frutti al momento giusto.

Le scelte e le azioni che vengono fatte modificano il percorso di vita che è stato scritto per ognuno di noi, ancora prima di scendere sulla terra per reincarnarci in un corpo fisico.

Imparare a gestire il proprio libero arbitrio, deve diventare fondamentale per poter modificare la propria vita in meglio.

Le prove karmiche non cesseranno mai di esserci, perché fanno parte del percorso di crescita dell’essere umano.

Diventano cicliche quando si presentano di continuo persone o situazioni vissute nel passato.

L’errore più grande è quello di rifare le stesse scelte, anziché di utilizzare il proprio libero arbitrio per modificarne  l’esito.

Se non si può cambiare, allora si cambia la prospettiva di veduta.

Una volta spezzata la ruota ciclica, allora un nuovo orizzonte si presenta davanti a noi.

La vera fortuna non è data dal “dio soldo”, ma da chi è capace di prendere in mano la propria vita affrontandola ogni giorno come se fosse una nuova conquista.

Non cè  momento migliore di questo per essere felice. La felicità è un percorso, non una destinazione. Dietro ogni traguardo cè una nuova partenza. Dietro ogni risultato cè unaltra sfida.

Madre Teresa di Calcutta