SVADHISHTANA IL SECONDO CHAKRAPubblicato venerdì 30 maggio 2014
Si tratta del secondo chakra e si trova collocato alla base della colonna. Il suo nome in sanscrito significa “essere al proprio posto”, è conosciuto anche con il nome di “plesso sacrale”. Esercita una notevole influenza sul cervello , soprattutto sulla sfera dell’inconscio. Qui risiede tutto quanto non si è mai desiderato. L’elemento di questo chakra è l’acqua. Il loto di Svadhishthana è formato da sei petali di una tonalità rosso vermiglio frammisto al carminio. Il numero dei petali risponde ad un simbolismo ben preciso: sei è il risultato dell’intreccio di due triangoli, l’uno dritto (maschile), l’altro capovolto (femminile). A livello fisico si riferisce al nervo sciatico, da dove presiede la motilità delle gambe. Svolge una funzione regolatrice sul sistema dei reni, prostata e testicoli negli uomini; ovaie nelle donne, l’ovulazione, la circolazione e l’eliminazione di tutti i liquidi corporei, il sangue, la linfa, i succhi gastrici e lo sperma. Inoltre governa la lingua e il senso del gusto. Il ragazzino in età compresa fra gli otto e i quattordici anni asseconda gli impulsi del secondo chakra. Dorme ancora parecchio e spesso in posizione rannicchiata, ma anziché proseguire negli atteggiamenti egoistici e difensivi dell’infanzia, ora cerca il contatto con i familiari, amici. Il funzionamento armonico si manifesta col fluire spontaneo delle emozioni e dei sentimenti, specie verso individui del sesso opposto. I sentimenti sono spontanei e le azioni mai aggressive. Per risvegliarlo possiamo utilizzare alcuni metodi: gridare, scalciare, lottare, ruotare il bacino, piangere, sospirare forte, scuotere la testa facendola “cadere” energeticamente verso il basso, nuoto, surf, vela, canto accompagnato da uno strumento a corde, yoga. Il suo risveglio ci porta ad abbandonare sentimenti di gelosia ed ira e ad avere sensazioni di purezza e di pace. |