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In questo chakra la mente si purifica, si trasforma e dona consapevolezza.
Qui l’acqua è come se diventasse nettare.
In sanscrito il suo significato è “obbedire, conoscere” e letteralmente rappresenta il chakra del comando, del guru.
Qui possiamo trovare il maestro invisibile, interiore, quello che dovremmo imparare a seguire.
Quello esteriore qui entra in contatto con quello interiore e il comando, non più indirizzato gli altri, è rivolto unicamente a noi. Per fare ciò dobbiamo spogliarci del nostro ego, dalle distrazioni della mente, dei desideri, delle ansie, delle preoccupazioni e raggiungere la condizione di vuoto.
Il centro del potere risiede proprio nel mezzo della testa, in corrispondenza con la ghiandola pineale.
Pensiero e materia sono medaglie della stessa realtà: l’energia.
Con la sola differenza che il pensiero è energia molto sottile, vibrante ad altissima velocità; mentre la materia concentrata è lenta, è una forma energetica più bassa e per questo percepibile attraverso i sensi.. Noi siamo quello che pensiamo.
Gli indiani chiamano questo chakra “terzo occhio”: l’occhio della mente. Vedendo crea.
Verso i quarant’anni si avverte la sottile mancanza di qualcosa, il richiamo dello spirito, finora trascurato perché occupati a costruirsi un’esistenza solida.
Nasce allora una nuova consapevolezza, la fiducia nell’universo, dove tutto ha un senso preciso e, comunque vadano le cose, anche se in maniera dolorosa, non vi può essere nulla di sbagliato.
Sul piano fisico lavora sul cervello, il sistema nervoso, gli occhi, le orecchie, i seni nasali, tutti organi e funzioni che dopo i quarant’anni, tendono a procurare qualche noia.
Quando inizia a schiudersi si possono manifestare scintille intuitive, capacità di percepire i vari piani dell’essere.
Meditazioni, visioni, sogni, percezioni diventano gradualmente parte del quotidiano, superando i limiti spazio-temporali. Nulla sembra impossibile, ogni cosa ha una ragione d’essere e una chiave per realizzarla.
Si ha un funzionamento in eccesso quando si ha un senso di pesantezza alla testa, un’accentuazione spropositata delle facoltà intellettuali a discapito degli affetti e delle emozioni, rischiando di diventare arroganti e disprezzando tutto ciò che non passa dalla mente razionale e che scientificamente può essere dimostrato.
Si ha un funzionamento carente quando la paura ci porta a non voler cambiare opinione rifiutando di capovolgere la propria visione. L’unica realtà risulta quella materiale.
Si può avere un senso di smarrimento e di inadeguatezza.
Viene rappresentato da un cerchio di un colore grigio-viola più o meno oscuro ed in oro c’è scritta la sillaba OM. Sulla sinistra e sulla destra fuoriescono due petali con incisi i simboli del sole e della luna.
Per facilitarne il risveglio, potete massaggiare questo punto con del balsamo di tigre, con dei movimenti circolatori in senso orario, oppure praticare la concentrazione sul cielo stellato finché gli occhi non cominceranno a lacrimare.
Tra le tecniche yogiche, sono da privilegiare le posizioni capovolte, ripetendo la sillaba sacra OM.
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